Un cantante di talento in un kolossal d'autore- Giacomo Fusari nel video "Il modo migliore"
Carpi - E' "soltanto" un video musicale, ma ha il respiro epico e narrativo di un kolossal cinematografico. Lo ha realizzato il regista Paolo Galassi per presentare l'ultimo singolo del carpigiano Giacomo Fusari, 37 anni, cantautore dalla vena pop rock leggermente velata di malinconia, un vero "Bob Dylan d'Emilia", a cui peraltro somiglia anche fisicamente.
Il brano del video s'intitola "Il modo migliore" ed anticipa di alcune settimane il secondo album di Fusari che uscirà a luglio con l'etichetta Rockvolution di Mirco Limoni, già produttore del primo cd.
L'idea vincente è stata quella di calare una canzone dai ritmi e dai contenuti contemporanei come "Il modo migliore" in uno scenario storico e, per di più, di guerra, trasferendola nell'Ottocento al tempo della campagna condotta in Italia dall'esercito napoleonico. Per rendere credibile l'operazione Fusari e Galassi non hanno trascurato nessun dettaglio, dalla scelta degli abiti a quella delle location, affidandosi alla consulenza storica dell'esperto Massimo Leonardi e collaborando con associazioni specializzate in rievocazioni in costume. Il video è stato realizzato al Castello dei Ronchi di Crevalcore, mentre per gli interni si è fatto ricorso ai sontuosi ambienti di Villa Benni, a Bologna. Per girare la scena della battaglia sono state reclutate duecentocinquanta comparse, senza lesinare in fatto di cannoni, baionette ed effetti speciali. Come protagonisti della clip, accanto a Fusari, recitano invece Eraldo Tura dei Fratelli Ruggeri e la bionda modella Alicia Agazzani, anche lei di Carpi. «E' il video più importante - dice l'artista - che abbia fatto finora e ne vado orgoglioso. Per questa canzone cercavo qualcosa di diverso dal solito. "Il modo migliore" è un pezzo introspettivo per il quale immaginavo una sottolineatura narrativa. Non volevo limitarmi a girare una clip in due stanze come fanno tutti».
Già, ma perchè affidarsi a una rievocazione bellica in costume? «La guerra - risponde il cantautore - è una metafora della vita e dell'amore. Anche la passione per una donna è in grado di scatenare grandi conflitti e, in questo senso, lo scontro tra due eserciti può essere visto come la rappresentazione di una lotta fra opposti sentimenti».
Sempre coerente con se stesso e con il suo progetto musicale, Fusari non si smentisce nemmeno in questa occasione. «Mi dicono - racconta -: perchè non vai a X Factor e ad Amici? Ma a me questi programmi non interessano, non voglio essere etichettato e non voglio nemmeno diventare un artista di plastica. Vorrei - prosegue - che la gente si accorgesse di me per quello che sono e che faccio. Forse un giorno, quando l'Italia si sarà svegliata da questo torpore, mi verrà riconosciuto il fatto di non avere partecipato a queste trasmissioni».
Coerenza con se stesso, dunque, oltre che nei confronti di coloro che, sempre più numerosi, apprezzano la sua musica e accorrono ai suoi concerti per ascoltarlo dal vivo.
A proposito di concerti, è già partito il tour estivo che nelle prossime settimane e mesi porterà Fusari a percorrere lo Stivale in tutta la sua lunghezza, da sud a nord. Tra le tante tappe, ce n'è anche una alla Festa della birra di Carpi, dove il "menestrello" si esibirà nella serata del 13 giugno.
Con lui, sul palco, ci sarà la band per metà carpigiana che da sempre lo accompagna e con cui ha saputo creare un solido sodalizio artistico: Francesco Tramontano (chitarra), Max Baldaccini (batteria), Roberto Andreoli (chitarra) e Pier Bernaroli (basso).